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29 Aprile 2020
The Assistant (2019)
The Assistant (2019)
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CHE NE PENSIAMO:

VOTO:

3.5 out of 5 starsUn drama necessario.

QUALCHE PAROLA (A CALDO):

The Assistant è un film molto interessante che, tramite economia di linguaggio ed un approccio quasi zavattiniano (“buttare via i copioni e pedinare gli uomini con la macchina da presa”), espone il nascosto mondo del sessismo, del qui pro quo nel mondo del cinema e dell’omertà che circonda il problema.

Le persone annoiate ed assuefatte e che guardano da un’altra parte (col capo reclinato su quei cellulari sui quali poi magari polemizzano sui social per le ingiustizie del mondo) non si accorgono, o fanno finta di non accorgersi, di quel che succede (ancora) in un mondo marcio dalla testa ai piedi e quando ne è a conoscenza non ha nessuna intenzione di ribellarsi – il ricatto del lavoro e della carriera e il silenzio comprato.

Il film è molto interessante perché non punta a critiche unidirezionali, ma anzi rende quasi tutti colpevoli: come ad esempio l’attrice del finale che porta con se un tape di un provino nel quale la parte prevedeva una sorta di ribellione a certi cliché sessisti (in una sorta di mise-en-abîme del film stesso) ma che invece alla fine soggiace e si sottomette.

L’apparato visivo, formale e frontale, quasi anestetizzante, rivela, man mano, la solitudine di chi fa fatica ad abituarsi al fatto che il mondo sia così e che non vuole “piegarsi”. E nel finale un’inquadratura finalmente angolata, dimostra il punto di vista di questa solitudine, mentre delle finestre opache nascondono ciò che nessun altro vuol vedere.

PRO:

  • La forte critica del “non visto” che non significa “non è successo”.
  • La posizione del punto di vista come portatore di etica e moralità.
  • Una sorta di pedimento zavattiniano.
  • Fotografia fredda.
  • Qualche scambio di battute (“non sei il suo tipo”) ambiguamente conferma i sospetti.
  • Una sorta di plot di avvenimento sospeso a favore di un plot morale.
  • La recitazione di Julia Garner.

CONTRO:

  • Una tensione (più dovuta al dilemma morale che alla catena degli eventi) che è un po’ lenta nello stabilirsi.
  • Sebbene siamo sempre sullo stesso personaggio e quasi ne assumiamo la prospettiva del mondo questo finisce con l’impattare un po’ il legame con lo stesso e lascia anche lo spettatore solo (potrebbe anche essere un punto positivo, ma in questo caso specifico ci sembra non aggiungere, ma togliere alla potenziale forza del film). Anche in questo caso la prospettiva sembra tardare troppo.

Che ne pensi di questo film? Lascia un commento sotto e parliamone.

Per leggere altre schede su film simili a questa, visita la sezione dedicata.

O, se invece di qualche parola a caldo su un film che abbiamo visto, cerchi qualcosa di più approfondito (come l’analisi di film e tecniche), dai un’occhiata alla nostra pagina “Analisi“.


INFO SUL FIM:

The Assistant (2019) Drama | 87min | 1 May 2020 (UK) 6.2
Director: Kitty GreenWriter: Kitty GreenStars: Julia Garner, Matthew Macfadyen, Makenzie LeighSummary: Follows one day in the life of Jane (Julia Garner), a recent college graduate and aspiring film producer, who has recently landed her dream job as a junior assistant to a powerful entertainment mogul. Her day is much like any other assistant's - making coffee, changing the paper in the copy machine, ordering lunch, arranging travel, taking phone messages, onboarding a new hire. But as Jane follows her daily routine, she, and we, grow increasingly aware of the abuse that insidiously colors every aspect of her work day, an accumulation of degradations against which Jane decides to take a stand, only to discover the true depth of the system into which she has entered. Written by Bleecker Street

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