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15 Novembre 2021
La scelta di Anne (L’événement, 2021)
La scelta di Anne (L’événement, 2021)
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Audrey Diwan – L’événement (2021, trad. it. “La scelta di Anne”)

3.5 out of 5 stars


Citazione del film

  • La voglia di prendere un tema importante e renderlo senza troppi compromessi.
  • Un film che si situa a un incrocio tra i fratelli Dardenne, Bresson e “Il figlio di Saul”.
  • L’interpretazione della protagonista, a tratti anche ambigua, è perfetta.

  • Il ritmo è un tantino frustrante.
  • Alcune sequenze potranno risultare molto forti a persone sensibili, ma nessuna di queste sequenze è gratuita e va comunque in direzione del fulcro centrale del film e dell’espressione significativa.

Ne consigliamo la visione?

Sì.

Due parole sul film.

Perché lo consigliamo? Il presupposto è molto semplice: il fatto che sia ancora necessario parlare di un argomento del genere è socialmente inaccettabile e rende conto dei passi indietro che la nostra società sembra fare. Allo stesso tempo il fatto stesso che sia necessario parlarne ancora e con rinnovata forza rende il film assolutamente prezioso.

Non c’è dubbio sul fatto che il film sia esattamente centrato sulla scelta di Anne (nel titolo italiano) – che poi non è solo una scelta, perché fatta anche abbastanza presto nella narrazione, ma una serie di decisioni conseguenti che la portano a provare a prendere in mano la propria vita – e come questa sia, alla luce dei fatti che succedono tuttoggi, un diritto sacrosanto nella vita di ogni essere umano.

Il film non vuole nascondere il dolore, ma non si tratta solo di un dramma in cui il dolore è principalmente situato sull’asse psicologico, si tratta bensì di affrontare il concetto del dolore fisico, del rischio di morire pur di portare avanti questa “scelta”, dell’abbandono e della difficoltà di comunicare le proprie emozioni, di un’illegalità creata a spese del corpo di una donna, di una vita che potrebbe cambiare da un momento all’altro, seppur non lo si voglia.

E d’accordo che la vita è così, e gli eventi (anzi l'”événement” del titolo) danno sterzate non sempre previste alle nostre esistenze, ma chi siamo noi per giudicare qualcuno che decide di “agire” (come il verbo in latino che ripetono le studentesse) su questi eventi cercando di riprendere in mano il proprio percorso? Chi siamo noi per giudicare una persona che prende una scelta così intima e dolorosa? Questo, indubbiamente, è il punto più interessante del film: il presentare davanti agli spettatori una serie di giudizi e pregiudizi alimentati da una legge che non protegge tutti, ma solo, in parte, quegli uomini piccoli piccoli che nel momento in cui gli eventi dovrebbero colpire anche loro, scappano via e lasciano tutto nelle mani di quelli che sulla carta dovrebbero essere più deboli.

Ma Anne non ha interesse nel trovare un compagno che la possa aiutare, Anne è decisa, testarda e convinta che la decisione che ha preso è quella giusta. Anne non vuol sentire ragioni, perché lei sa di “non poter amare”. Sa che non potrà fare di quella casa, una casa felice. Sa che, in fondo, la sua infelicità non resterà solo su di lei, ma verrà assorbita anche dal suo bambino e di fronte a questa prospettiva, fa l’unica scelta possibile: ribellarsi, a rischio della propria pelle, alla legge texana…ops…francese.

Sarà la scelta migliore? Non sta a noi deciderlo, perché, in fondo, questa è la scelta di Anne e noi, come società, dovremmo semplicemente far tutto il possibile per permettere a persone come Anne di poter scegliere in piena libertà.

“Allora, lo guardo o non lo guardo?”

Beh, adesso sai cosa ne pensiamo noi, ma se sei ancora indeciso, dai un’occhiata al trailer per decidere da te se guardarlo o meno.

Ora, se sei convinto, non ti resta che guardarlo, oppure se l’hai già visto e hai qualcosa da dire riguardo questo film, lascia un commento alla fine della pagina ed esprimi tutto quello che vuoi riguardo la pellicola. Su questo sito, siamo sempre contenti di ospitare opinioni altrui sul cinema e perché no, aprire un dibattito se non sei d’accordo con noi.


Qualcosa di più?

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