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18 Maggio 2020
Personal Shopper (2016)
Personal Shopper (2016)
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CHE NE PENSIAMO:

VOTO:

2.5 out of 5 starsUn film che si perde in se stesso, nel tentativo di innalzare la posta in gioco.

QUALCHE PAROLA (A CALDO):

Personal Shopper, film del 2016 di Olivier Assayas, è a nostro parere un film che tenta, invano, di nascondere con tutte le forze il cuore della storia, per renderlo più interessante, ma che facendo così spunta le stesse armi del film.

Fondamentalmente, è un film sul processo del lutto e della morte di una persona cara. Il carattere misterioso viene ricreato utilizzando, in maniera piuttosto grossolana, il concetto di fantasma (nell’accezione più psicologica del termine). Il film si risolve nella presa di coscienza dell’essere soli dopo la scomparsa di una persona cara (“Sono sola?” “Si”).

Una cosa che abbiamo detestato profondamente è l’utilizzo piuttosto arbitrario (ma onnipresente) della dissolvenza in nero (che poi si risolve in quella in bianco nella presa di coscienza del processo del lutto).

La sensazione che il film ci ha dato a questa prima visione è che ci sia stata la volontà del regista di creare un filo intrecciato e forzatamente più complesso (tutta la storia del lavoro che il personaggio recitato da Kristen Stewart?) quasi come se non si fidasse della propria storia, del proprio fulcro tematico e narrativo, quando in realtà il fuoco emotivo del film era già ampiamente delineato (e anche sottolineato dalla recitazione di Kristen Stewart), senza necessità di imboscate di altre, francamente inutili, plot lines.

Ah, e si! Sappiamo che questo film ha permesso ad Assayas di vincer il premio per la regia a Cannes. E si! Non lo condividiamo.
Ma sappiamo anche benissimo come la soggettività della ricezione rende potenzialmente inutile ogni forma di “oggettivazione” che un premio come questo vorrebbe in realtà offrire. E che questa, in fondo, è solo un’altra “recensione” soggettiva.

PRO:

  • Kristen Stewart offre una performance veramente importante.
  • Una certa volontà di usare il linguaggio audiovisivo in una maniera non pigra (originale? non crediamo).

CONTRO:

  • Troppe, troppe cose. Perché non concentrarsi sul core?
  • Le dissolvenze in nero. Che rabbia.
  • La volontà di rendere la presenza del processo di lutto come fantasmatica presenza si scontra con delle incongruenze irriducibili (i bicchieri chi li fa cadere?).

Che ne pensi di questo film? Lascia un commento sotto e parliamone.

Per leggere altre schede su film simili a questa, visita la sezione dedicata.

O, se invece di qualche parola a caldo su un film che abbiamo visto, cerchi qualcosa di più approfondito (come l’analisi di film e tecniche), dai un’occhiata alla nostra pagina “Analisi“.


INFO SUL FIM:

Personal Shopper (2016) Drama, Mystery, Thriller | 105min | 13 April 2017 (Italy) 6.1
Director: Olivier AssayasWriter: Olivier AssayasStars: Kristen Stewart, Lars Eidinger, Sigrid BouazizSummary: It's been already three months since the sudden death of her 27-year-old twin brother Lewis from a congenital malformation of the heart, and Maureen, a young fashionista, assistant to a celebrity woman and a capable medium, still hasn't made any contact with him. Spending her time between high profile fashion establishments and the abandoned Lewis' house in Paris, Maureen is silently battling with the gut-wrenching grief and sorrow, while at the same time, looking for a sign from her deceased brother after an oath taken between the twins. Aloof, disoriented and still mourning, wraithlike Maureen attuned to the ethereal realm, is inevitably caught between this world and the spiritual, always looking for portals and a sign that would prove her brother right, however, in vain. Unexpectedly, as the days pass by swiftly and the random apparitions become more frequent, Maureen will start to receive strange text messages from an unknown sender who seems to know a lot about her, but in the ... Written by Nick Riganas

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