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28 Maggio 2020
Out of the Past (1947)
Out of the Past (1947)
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CHE NE PENSIAMO:

VOTO:

4 out of 5 starsUn noir ispirato con una fotografia ed un cast al top della forma.

QUALCHE PAROLA (A CALDO):

Out of the Past è un film del 1947 di Jacques Tourneur che va, con prepotenza, a seguire quel filone dei film noir che tanto ha contribuito al successo artistico della forma cinematografica.

Come da genere, il film prevede un utilizzo eccellente della fotografia (in particolar modo delle dinamiche delle ombre e del visto/non visto). L’utilizzo estremo e preciso di questo stilema fotografico (che presenta in questo film numerose gradazioni e applicazioni diverse) rende conto di una duplicità di fondo ed irriducibile dei personaggi. Tutti hanno un doppio livello, un lato nascosto e nel corso del film non si riesce mai a capire chi mente e quali sono le reali motivazioni per queste menzogne.
La sceneggiatura è ambigua nel senso buono del termine, va in profondità e gestisce un ritorno del passato e un tentativo disperato di cambiare il futuro in maniera morbida, liscia, senza intoppi. I dialoghi sono assolutamente perfetti e sconfinano di tanto in tanto in una poesia dai toni dark.

Anche la figura della femme fatale che è classicamente inserita in tutti i film noir (e che ha attirato un po’ di critiche successive sulla simbologia che porta con sé) acquisisce un tono fortemente complesso, in quanto nessuno dei personaggi sembra in fin dei conti essere buono e tutti giocano, esattamente come il personaggio di Jane Greer fa, con gli altri.

Altra menzione necessaria in questo breve testo va data agli attori: Robert Mitchum, Jane Greer, Kirk Douglas e anche Dickie Moore, nel poco tempo scenico che gli viene riservato. Tutti offrono performance perfette, ambigue al punto tale che lo spettatore è continuamente a chiedersi se quello che ha sentito e visto è vero o se è soltanto un’altra bugia che nasconde il non visto? Questa caratteristica della sceneggiatura viene perfettamente resa dal comportamento, dal linguaggio del corpo e dalle espressioni degli attori.

Si capisce come questo continuo giocare sulla bugia sia un fattore fondante e sapientemente messo in scena dalla regia, tanto è vero che il film si chiude in ultima istanza con una bugia offerta a fin di bene (“was he going away with her?”/”stava andando via con lei?” – domanda alla quale il ragazzo annuisce). Il sacrificio d’amore che Jeff (R. Mitchum) prepara per far sì che una bugia (questa volta forse innocente) renda la vita più facile alla donna amata.
Ed in fondo, non è un po’ quello che fa il cinema? Mente per renderci la vita più facile.

PRO:

  • La fotografia.
  • La sceneggiatura (come affermato sopra) e la struttura narrativa: abbiamo una svolta (o meglio una nuova bugia) ogni 10-15 minuti. Questo tiene lo spettatore attivo mentalmente nel ragionamento e nella ricostruzione degli eventi.
  • Il finale.
  • La recitazione.

CONTRO:

  • Abbiamo un debole per i noir. Questo ci mette nella condizione estremamente difficile di individuare dei punti negativi. Ma forse in questo caso potremmo indicarlo nell’ellissi subito dopo l’incidente. Ma in realtà, siamo noi a mentire ora e può essere anche che volevamo giusto rimanere immersi in questo mondo per un po’ di tempo in più.

Che ne pensi di questo film? Lascia un commento sotto e parliamone.


Per leggere altre schede su film simili a questa, visita la sezione dedicata.

O, se invece di qualche parola a caldo su un film che abbiamo visto, cerchi qualcosa di più approfondito (come l’analisi di film e tecniche), dai un’occhiata alla nostra pagina “Analisi“.


INFO SUL FIM:

Le catene della colpa (1947) Crime, Drama, Film-Noir | 97min | 2 September 1948 (Italy) 8.0
Director: Jacques TourneurWriter: Daniel MainwaringStars: Robert Mitchum, Jane Greer, Kirk DouglasSummary: Jeff Bailey, small-town gas pumper, has his mysterious past catch up with him one day when he's ordered to meet with gambler Whit Sterling. En route to the meeting, he tells girlfriend Ann his story. Flashback: Once, Jeff was a private eye hired by Sterling to find his mistress Kathie who shot Whit and absconded with $40,000. He traces her to Acapulco...where the delectable Kathie makes Jeff forget all about Sterling... Back in the present, Whit's new job for Jeff is clearly a trap, but Jeff's precautions only leave him more tightly enmeshed... Written by Rod Crawford <puffinus@u.washington.edu>

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