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9 Giugno 2016
2014 | The Prophet (Roger Allers, etc.)
2014 | The Prophet (Roger Allers, etc.)
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Arriva al festival di Roma, “Kahlil Gibran’s The Prophet”, un film d’animazione diretto da Roger Allers (Il Re Leone), con dei segmenti diretti da Gaëtan Brizzi, Paul Brizzi, Joan Gratz, Mohammed Saeed Harib, Tomm Moore, Nina Paley, Bill Plympton, Joann Sfar, Michal Socha.

Il film si offre alla visione come un caleidoscopio animato di immagini e di colori, unificate dalla poesia di Kahlil Gibran. Il film vede il dispiegarsi del blocco centrale che si concentra su Almitra (Quvenzhané Wallis nella parte di una piccola bambina combina-guai che da quando ha perso il padre è diventata muta). La narrazione porta Almitra ad incontrare Mustafa (Liam Neeson), un poeta amato dalla popolazione e imprigionato per la minaccia che la sua poesia sembrerebbe portare all’ordine stabilito. Il rapporto dei due si stabilisce inizialmente come gioco, finquando Mustafa non viene liberato dalle forze d’ordine e preparato per il reimpatrio nella sua terra d’origine: motivo questo pretestuoso sia per la narrazione film e sia, all’interno di essa, per le forze dell’ordine che non hanno intenzione di lasciar che Mustafa prenda la nave che dovrebbe riportarlo a casa e che anzi preparano un piano per ucciderlo. Il rapporto si evolve in quanto Almitra è l’unica persona ed essere venuta a conoscenza del piano, ma per via del suo “mutismo” non riesce a mettere all’erta Mustafa.

La risoluzione dell’intreccio prevede sia qualche elemento banale (evito accuratamente di segnalare altrimenti rovinerei in ogni caso la visione di questo film), sia lo spostamento del senso su un piano più meta-fisico (forse ascetico nel senso dell’Arte), rispetto alla dicotomia umana della vita e della morte.

L’idea della sceneggiatura è di far ruotare i vari momenti lirici intorno ad un “contenitore” (la storia di Almitra) che lega la natura episodica.

Il film è molto visionario, particolarmente quando la narrazione si ferma per lasciar spazio alla poesia di Kahlil Gibran e ai segmenti che interpretano la sua poesia in maniera visuale e con l’accompagnamento di musiche ispirate e che a tratti sfociano nel music-hall. Ogni segmento sembra essere ispirato all’estetica chiave di alcuni pittori: la visione di questi segmenti rivela infatti l’utilizzo di alcuni filtri tratti dalla cultura figurativa pittorica come operata da Van Gogh e Klimt, per fare due tra gli esempi più in risalto.

Ma nonostante la visionarietà, il carattere episodico e frammentario della stessa narrazione non è innescato da nessun cambiamento nella struttura: i frammenti diventano prevedibili nel corso del dipanarsi della storia per cui ogni spettatore vive il film conoscendo già i momenti in cui la narrazione verrà rotta per far spazio alla lirica di Gibran. Il problema è che questa consapevolezza non è dovuta ad un’aspettativa di genere o di conoscenza del pre-testo filmico (come può essere il testo di Gibran), bensì dalla ripetizione dello stesso identico schema di entrata ed uscita nella visione. E soprattutto quando l’intreccio sembra pronto ad essere sciolto, la struttura non comunica mai la necessità della visione che sta per approntarsi. Manca in pratica interesse nel “contenitore” stesso, poichè è trattato come pretesto nonostante il chiaro tentativo di legare eticamente la letteratura di Gibran nel contraltare della popolazione e nella storia di Almitra (purtroppo, non diventa mai un personaggio ma solo un modo per legare lo sguardo spettatoriale).

Il film funziona dunque a tratti e prosegue spesso e volentieri banalmente verso la conclusione, ma l’interesse in questo piccolo film d’animazione è rivolto alla chiave estetica e all’interpretazione che gli animatori danno di Gibran. La visionarietà dunque, nelle esplosioni di colore, ma anche qualche “oscurità” perchè il film non riesce quasi mai a prendere per mano lo spettatore, così come Mustafa fa con Almitra (e Gibran con il suo lettore).

Impressioni dalla prima proiezione del film al “FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA” – IX Edizione 2014

 
 
 
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Posted in Film, Schede
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